GIÀ PARTITI I CONTATTI PER LE TRATTATIVE CON LE FERROVIE DELL’EMILIA ROMAGNA E DI ANCONA. NON PASSANO LE MODIFICHE AL PERCORSO RICHIESTE DA RICCIONE
PARTITO IL CONTO ALLA ROVESCIA
Trc, in due mesi il piano dei tagli
Agenzia mobilità al lavoro su appalti ed espropri. Entro dicembre la riduzione di 7 milioni e mezzo
RIMINI. Entro due mesi arriva il piano tagli al Trc. E’ partito il lavoro di spending review legato al Metrò di costa: al vaglio appalti, lavori, espropri, tutto ciò che non è già stato vincolato da contratti e su cui si potrà mettere mano per un totale oltre 7 milioni.
La conferma arriva dal Comitato provinciale del coordinamento del Trc da dove fanno sapere che gli interventi di riduzione dei costi dell’opera dovranno essere messi sul tavolo da parte di Agenzia mobilità non oltre la fine dell’anno. Che davanti non ha certo un lavoro semplice. La somma dovrà passare da poco più di cento milioni di euro a 92,8 cioè la cifra originaria fissata nell’accordo di programma del 2008, lievitata nel 2011 di 7 milioni e mezzo e per questo motivo di protesta per il Comune di Riccione, che per bocca del sindaco Massimo Pironi si è detta contrario a mettere mano al portafoglio per l’ulteriore esborso. Ecco spiegata la richiesta arrivata nei giorni scorsi dal presidente della provincia, Stefano Vitali, per spingere Agenzia mobilità a rivedere i costi. A tal fine sono partiti già i contatti con le Ferrovie dell’Emilia Romagna ma anche con quelle di Ancona il cui territorio di competenza parte proprio dal tratto riccionese in cui è previsto il Trasporto rapido costiero. Allo studio anche il capitoli espropri: le previsioni di soldi per pagare gli indennizzi alle porzioni di terreno prese ai privati per fare passare il Metrò potrebbero regalare dei margini di risparmio consistenti. Da Agenzia mobilità non rilasciano dichiarazioni sul piano interventi, limitandosi a chiarire che ci sono davanti una pluralità di fronti da studiare. Ma la scadenza dei due mesi di tempo è ben chiara. «E la crisi economica, paradossalmente, potrebbe giocare una carta a favore, portando a una graduale riduzione dei costi degli appalti nel corso del tempo, nonostante l’aumento delle materie prime». Al momento sembra certo che il futuro taglio dei costi dell’opera avrà degli effetti collaterali non per tutti piacevoli. A cominciare da Riccione, che da una parte riuscirà ad averla vinta sui pagamenti extra ma dall’altra dovrebbe vedere sfumata la richiesta per le modifiche al percorso che la stessa Perla Verde ha avanzato. In primis, i riccionesi vorrebbero che il Metrò uscisse dalla corsia protetta del Marano per insediarsi sulla sede stradale così da limitare l’impatto.
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