Il filobus, grazie alla tecnologia ‘In Motion Charging’, vive una seconda giovinezza, e Kiepe Electric fa il pieno di ordini. L’imperativo della transizione verso la decarbonizzazione del trasporto pubblico contribuisce a ‘spingere’ il mercato dei veicoli elettrici, nel quale il filobus IMC® si inserisce di pieno diritto, grazie alla batteria di bordo che, soppiantando il motogeneratore diesel, garantisce un servizio a emissioni zero. Tre sono gli orizzonti verso cui marcia Kiepe Electric: lo sviluppo tecnologico delle batterie che consente, con la nuova generazione, di aumentare sensibilmente l’autonomia del veicolo; l’introduzione del nuovo sistema di trazione KTC (Kiepe Traction Control), in grado di limitare le oscillazioni della catena di trazione; la ‘battaglia’ per l’uniformazione a livello europeo della regolamentazione relativa ai filobus a tre casse, con l’obiettivo di poter diffondere l’utilizzo dei 24 metri in tutta la Ue.
kiepe electric filobus in motion charging imc

Kiepe Electric, l’ IMC® è ormai uno standard

Kiepe Electric, entrata nel 2017 a far parte del gruppo tedesco Knorr Bremse (presente in 30 paesi in tutto il mondo con più di 100 sedi di cui 80 comprendono stabilimenti di produzione), ha alle spalle 112 anni di storia e 66 di equipaggiamenti elettrici. Firma sistemi di trazione di autobus a batteria dal 2011, ma la vera novità è, come già menzionato in apertura, l’adozione del sistema In Motion Charging qualche anno dopo. Una tecnologia che è oggi uno standard per tutti i filobus di nuova immatricolazione. Il logo Kiepe Electric troneggia, metaforicamente, sulla catena di trazione degli 80 filobus Solaris Trollino destinati a dare manforte alla flotta di ATM Milano in via di elettrificazione, sui nove veicoli del TRC di Rimini affidati a Van Hool, sui 39 carrozzati Hess per Verona, sui Solaris da 12 metri (fino a 23 veicoli) per Parma e Modena. Solido è il rapporto sviluppato con il CTM di Cagliari.
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Sempre più strada senza bifilare per i filobus Kiepe

L’obiettivo di Kiepe Electric è quello di consentire ai veicoli di muoversi il più possibile in maniera completamente elettrica, riducendo al minimo indispensabile la linea aerea. In questo modo un ampio tratto del percorso coperto dai filobus, nella maggior parte dei casi quello più pregiato, in corrispondenza col centro città, può essere attraversato con veicolo ‘in batteria’, senza bifilare e senza pali.

Tempo di ricarica, i plus del filobus IMC® sull’ebus

Un ambito, quello delle batterie, in tumultuoso sviluppo. Con le nuove batterie al titanato di litio, assicura Maurizio Bottari, amministratore delegato di Kiepe Electric Italia, un filobus IMC® di nuova generazione può percorrere fino al 60 o 70 per cento del proprio servizio ‘svincolato’ dal bifilare. Del resto, ragionano da Kiepe, la vera barriera all’adozione dell’autobus elettrico non è tanto, guardando al lungo periodo, la capacità delle batterie, quanto il tempo di ricarica. Se la quantità di energia trasportabile a bordo, come sostengono gli esperti, aumenterà… i tempi di ricarica aumenteranno con essa. E qui la tecnologia In Motion Charging, azzerando la necessità di tempi di fermo per la ricarica (che avviene durante i tratti di servizio in cui il filobus è collegato al bifilare), gioca la sua carta vincente.
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Kiepe Electric, aumenta il comfort col KTC

Nuovo sistema di controllo trazione KTC (Kiepe Traction Control) serve a limitare le oscillazioni torsionali della catena di trazione nel momento in cui si passa sotto un tratto neutro. Evita gli strattoni, aumentando così la durata della catena di trazione e il comfort a bordo. Il sistema garantisce un upgrade del 40 per cento dell’accelerazione sul bagnato, garantendo una migliore risposta dinamica della coppia. A giovarne è anche la stabilità di guida.
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Il futuro viaggia su tre casse

Ma tra le nuove frontiere del filobus c’è anche il trasporto ad alta capacità di carico. Il caso è noto: quello dei veicoli a tre casse, in circolazione in Svizzera da 20 anni e da poco ‘sdoganato’ anche in Austria, dove Kiepe Electric è parte in causa della sperimentazione lanciata a Linz. A bordo possono trovare posto fino a 210 persone. Sono circa 80 i filobus di questa tipologia in Svizzera. Ma l’Italia finora è rimasta terreno proibito, in quanto la legislazione vigente non ne consente la messa in esercizio. Motivo per cui Kiepe Electric sta sollecitando l’Unione Europea a intervenire nei confronti degli stati membri per facilitare ed incentivare l’introduzione dei mezzi a tre casse. «Unito al sistema In Motion Charging, porta i costi di una filovia a circa un milione di euro a chilometro. Una cifra bassissima, se confrontata con i 14 o 16 milioni di una tramvia o i 20 – 25 milioni di altre tecnologie su gomma», spiega Bottari.
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