sabato 15 ottobre 2016

POST N.327 - Dovrebbe partire a breve la nuova Agenzia per la Mobilità della Romagna (AMR)

Il progetto di costituzione della nuova Agenzia Mobilità Romagna (AMR) del quale si è accennato anche qui:


era rimasto in sospeso in quanto AM Rimini aveva una controversia con la controllata di Start Romagna (A.T.G. S.p.A) relativo alla determinazione di voci di corrispettivo del contratto di affidamento dei servizi del trasporto pubblico locale.

Tratto da bilancio 2015 Start Romagna "In data 8 n data 8 giugno 2016 è stato emesso, da parte del Prefetto di Rimini dott.sa Peg Strano Materia, il “LODO IRRITUALE” ed un verbale, sottoscritto dal prefetto, dal rappresentante della provincia di Rimini dai rappresentanti del consorzio ATG e di agenzia Mobilità, per la definizione del rimborso delle integrazioni tariffarie. Con i due atti si è risolta la controversia stabilendo quanto spettante complessivamente alla controllata ATG e quindi ai consorziati tra cui Start Romagna per gli anni 2013, 2014 e 2015, oltre ad interessi." (tratto da bilancio 2015 di Start Romagna).


Il Comune di Ravenna ha approvato nei giorni scorsi le operazioni di scissione parziale e proporzionale di ATR (prov. di Forli-Cesena) e AM Rimini (prov. di Rimini) a favore di Ambra Ravenna allo scopo di dare vita ad AMR (Agenzia Mobilità Romagna).


Sotto riporto l'articolo di ravenna & dintorni che si trova al seguente link:
http://www.ravennaedintorni.it/ravenna-notizie/50737/nasce-la-nuova-agenzia-del-trasportopubblico-di-tutta-la-romagna.html


CONSIGLIO COMUNALE
Nasce la nuova Agenzia del trasporto
pubblico di tutta la Romagna
Parte dell'opposizione critica: «Si concentrerà sui percorsi extraurbani
mentre Ravenna ha bisogno di altro. Sarà un nuovo poltronificio?»


Su proposta dell'assessore alla Mobilità Roberto Fagnani, il consiglio comunale di Ravenna ha approvato l’operazione di scissione parziale e proporzionale delle società di progettazione del Trasporto Pubblico su gomma Atr di Forlì-Cesena e Am di Rimini a favore di Ambra di Ravenna, allo scopo di dare vita – come previsto dalla Regione – a un unico soggetto sovra-provinciale che si chiamerà Amr (Agenzia Mobilità Romagnola) composto dalle agenzie che si occupano dell’organizzazione dei servizi di trasporto pubblico nei bacini delle province romagnole di Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna.
Hanno votato a favore Pd, Pri, Sinistra per Ravenna, Ama Ravenna; contrari i gruppi Lega nord e Alberghini; astenuti Ravenna in Comune e Cambierà.
Gli obiettivi dell'operazione sono quelli – si legge in una nota inviata da Palazzo Merlato – «di migliorare la qualità dei servizi di trasporto pubblico offerto ai cittadini superando la frammentarietà territoriale a favore dell’efficientamento complessivo del sistema, la semplificazione di diverse procedure e di facilitare lo svolgimento della gara unica di ambito territoriale romagnolo».
La modalità con cui si giunge all’aggregazione delle tre agenzie è attraverso una scissione di Atr di Forlì-Cesena e Am di Rimini dei rispettivi rami di azienda relativi all’organizzazione dei servizi di Trasporto pubblico locale (le due società svolgevano anche molte altre attività) a favore di Ambra di Ravenna, poiché fra le tre Agenzie era quella già rispondente al modello indicato dalla Regione. La scissione sarà proporzionale, nel senso che i soci delle società partecipanti manterranno nella nuova Amr la stessa quota di partecipazione relativa che detenevano nelle società di provenienza; da qui la riduzione della quota di partecipazione dei soci di Ambra a favore dei soci delle altre 2 agenzie. Per Ravenna si passa dal 30,96% al 9,598% del capitale.
La Governance sarà caratterizzata da un Amministratore Unico che resterà in carica 3 anni e sarà individuato a rotazione tra i tre bacini; il primo mandato spetterà al bacino ravennate, poi a Forlì-Cesena e poi a Rimini. Ci sarà un organo di controllo e coordinamento con funzioni di indirizzo che i soci della nuova Agenzia dovranno costituire. Sarà una società consortile a responsabilità limitata e si occuperà solo di progettazione del servizio di Trasporto Pubblico Locale, sarà priva di beni strumentali e avrà un organico di 21 persone (10 da Atr, 7 da Am, 4 da Ambra).

Tra i vari interventi del dibattito, Lista per Ravenna – scrivono dal Comune – ha espresso un giudizio favorevole all'operazione, sottolineando, tra l'altro, «l'importanza di attivare le gare di affidamento dei servizi in modo appropriato affinché vengano aggiudicati a imprese capaci di coniugare efficienza ed economicità». Cambierà ha deciso per l'astensione per alcuni aspetti della nuova società «che potrebbero creare complicazioni gestionali anziché alleggerirle», sottolineando il fatto che «non sono chiari i termini e le modalità di miglioramento del servizio per l'utente finale» e allo stesso modo si è astunuta la lista Ravenna in Comune che, pur condividendo l'operazione per la creazione di Amr, ha espresso perplessità sui riflessi legati al funzionamento di Amr per quanto riguarda il centro storico e la mobilità sulla costa. Sono queste, infatti, alcune criticità denunciate in particolare dai consiglieri comunali Samantha Gardini (Lega Nord) e Massimiliano Alberghini, secondo cui si tratta di una manovra «centralista», destinata ad avere, come unico effetto, «la perdita della capacità di controllo sui servizi di trasporto, da parte dei cittadini». Trasporto che, a Ravenna, «avrebbe bisogno di essere potenziato e differenziato, con navette che colleghino meglio le vie del centro cittadino, mentre il nuovo “colosso” del trasporto pubblico locale pare maggiormente votato alla ridefinizione di quello extraurbano. La scelta di accorpare – osservano Gardin e Alberghini – potrebbe avere un effetto positivo, se si prevede una riduzione dei costi amministrativi. Tuttavia, la recente esperienza di Start, nata con gli stessi propositi, ma tornata presto ad essere una specie di “poltronificio”, ci lascia molti dubbi». Soprattutto perché – denunciano i due – «per Ambra, non esiste di fatto un piano industriale, sostituito da un bilancio previsionale non in grado di prevedere, a cinque anni, come andranno le cose. Se, in sostanza, avremo gli stessi servizi a costo contenuto».

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