lunedì 4 luglio 2016

POST N.307 - Mazzoncini, pensaci tu

Alcuni estratti di dichiarazioni ufficiali rilasciate dall'Ing. Mazzoncini, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.

Ho ritenuto opportuno inserire alcuni riferimenti in questo blog in quanto potrebbe avere potenzialmente un impatto molto grande sull'infrastruttura in fase di realizzazione e/o il servizio di trasporto effettuato dal gestore.

.."Da azienda di trasporto ad azienda di mobilità, per l’integrazione modale
"Abbiamo bisogno di trasformare FS da azienda di trasporto ferroviario in un'azienda di mobilità, questo è un passaggio culturale che va assolutamente fatto. Ora i nostri ferrovieri pensano ai treni ma è al viaggiatore che dobbiamo pensare: se non ci si dà una mossa, le Ferrovie passeranno guai. Le Ferrovie dello Stato - ha sottolineato il top manager - sono già l’asse portante della mobilità del Paese. Dobbiamo diventare un integratore di mobilità: se non lo facciamo noi, lo farà qualcun altro. Io lo dico sempre: dobbiamo entrare nell'ottica di vendere anche i biglietti di Ntv o di Alitalia"....

...L'integrazione con Anas fa capire che le sole ferrovie non bastano. E di lei si dice che sia uno che vorrebbe comprare tutto. Tanto che è persino interessato all'Atac.
"Se il nostro mercato è quello ferroviario allora siamo a posto, abbiamo il 90% e poco da fare se non difendere il perimetro. Se è la mobilità abbiamo solo il 5%. Io credo che non vada bene così. Oggi l'85% delle persone si muove in macchina. Abbiamo in pratica 30 milioni di "padroncini" del trasporto personale che comprano una vettura, la gestiscono, ne fanno la manutenzione e la guidano. Il tema è: come facciamo a farli scendere dall'auto? Possiamo aggredire questo mercato fornendo soluzioni di mobilità integrata door to door, integrando ferro e gomma, car e bike sharing, taxi e altre forme di mobilità, con app dedicata e tariffazione integrata"....

Per crescere vi serve l'Anas?
"Ferrovie è una delle aziende del Paese che può crescere di più, è lo scheletro della mobilità ed ha davanti una prateria sconfinata su cui muoversi: 95% del mercato passeggeri, 98% del mercato merci. L'Anas ci serve, è un'azienda molto importante; con un sacco di problemi, ma resta strategica. Le Ferrovie italiane fatturano 9 miliardi, quelle francesi 31 e quelle tedesche 43. Perché? Perché si sono sviluppate in casa e all'estero. Deutsche Bahn è il secondo player europeo del trasporto gomma. Noi ci sentiamo dei nani rispetto agli altri. Io non ho l'ambizione di occuparmi del 100% del trasporto e della logistica. Ma qui servono player forti. In Svezia iniziano a pensare ad autostrade elettrificate (ndr è entrato in funzione un prototipo). Quando vediamo queste cose si capisce che la differenza tra autostrada e ferrovia si ridurrà in futuro. Le Ferrovie si sono evolute negli anni trainate dal progresso tecnologico del materiale rotabile, le strade sono a livello di tecnologia preistorico. Ora qualcosa sta cambiando, ad esempio con l'autopilota. L'Anas di Armani adesso non ha la tecnologia per farlo, ce l'abbiamo noi con Rfi. Creando un polo delle infrastrutture per la mobilità si possono fare sinergie importanti, progettando insieme strade e ferrovie, facendo gare, mettendo insieme il backoffice. E assieme siamo più forti all'estero. L'infrastruttura di base del trasporto domani sarà ferro e strada, dobbiamo camminare assieme creando una delle forze più tecnologiche del Paese".





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